Dior in Scozia, il docu in ode alla Scozia e al suo tartan
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Se state cercando cosa guardare tra due film di Natale, ecco la nostra raccomandazione per il vostro weekend! Condiviso qualche giorno fa su YouTube, il documentario Dior in Scotland: The making of the Cruise 2025 collection ripercorre la concezione della sfilata crociera 2025 della maison, tra creazione di tartan e melodie di cornamusa. Un viaggio nel cuore della Scozia, della sua storia e delle sue tradizioni, dove incontriamo artigiani locali che perpetuano saperi ancestrali.
Come la storia occupa il primo piano del documentario Dior in Scotland?
La nozione di storia è indissociabile dalla creazione di una collezione. Da un lato, i tagli, i materiali e i colori scelti si presentano come narratori, offrendoci la possibilità di entrare in un altro universo. Poi, le ispirazioni e i metodi utilizzati propongono un dialogo tra le epoche, facendo coesistere presente e passato. È attorno a questa nozione che si costruisce il documentario Dior in Scotland: The making of the Cruise 2025 collection.
Christian Dior e Maria Grazia Chiuri, legati dal paesaggio scozzese
Un dettaglio sorprendente ed emozionante ha catturato la nostra attenzione durante la sfilata crociera Dior 2025. Infatti, tra tartan, perle e altre ricami, fotografie si sono ritagliate uno spazio su kilt e maglioni. Direttamente dagli archivi della maison, questi scatti in bianco e nero risalgono alla visita di Christian Dior in Scozia nella primavera del 1955.
Un viaggio che ha ispirato, 70 anni dopo, l’attuale designer della maison a tornare su queste terre per creare la sua collezione crociera. Un modo per fare un ponte tra il passato e il presente della maison e, soprattutto, per ricordare la ricca e affascinante storia di questo paese, che si distingue soprattutto attraverso il suo tessuto iconico, il tartan.
Come il tartan racconta la storia della Scozia?
Oltre a presentare l’aspetto tecnico della produzione del tartan, il documentario Dior in Scotland mette in evidenza la storia di quest’ultimo e il simbolo che veicola. Questo motivo, emblema del paese, è sinonimo sia di tradizione che di ribellione. Testimonia un’appartenenza al paese e, per alcuni, a un clan; il suo aspetto e l’evoluzione del suo utilizzo ci affascinano tanto quanto Maria Grazia Chiuri, che ha voluto creare il proprio tartan per il “Dior Clan”.
Attraverso gli incontri e le discussioni, apprendiamo di più sulle variazioni del tessuto, sulla sua lavorazione e su come il know-how ad esso legato si perpetui nel tempo attraverso la Scozia.
Qual è l’importanza di Mary Stuart nella collezione crociera 2025 di Dior?
Oltre a mettere in risalto il tessuto emblematico della Scozia, Maria Grazia Chiuri ha voluto ispirarsi a una delle donne che ha maggiormente segnato la sua storia. Regina di Francia a 16 anni, vedova a 18 anni, poi imprigionata per quasi 19 anni in Inghilterra, dopo il suo ritorno nelle sue terre natali scozzesi, la traiettoria di vita di Mary, Queen of Scots è delle più tragiche. Tuttavia, la sua influenza non si osserva solo nella storia del paese, ma anche in quella della ricamo e del femminismo.
Infatti, mentre era tagliata fuori dal mondo durante i suoi anni di prigionia, ha trovato nel ricamo un modo per superare gli ostacoli e raccontare la sua storia. Questi pezzi eccezionali, firmati dalla sua aguglia (di cui ho potuto osservare alcuni al Palace of Holyroodhouse a Edimburgo), attestano il suo carattere forte e il non lasciarsi abbattere.
La direttrice artistica di Dior ha voluto così rendere omaggio a lei attraverso i pezzi della sua collezione crociera. Abbiamo così potuto scoprire il suo ritratto in stampa, accompagnato da parole chiave in risonanza con la sua personalità, e portando forza e carattere femminista ai pezzi. Queste stesse parole sono state ricamate su altre creazioni, per fare eco ai lavori di ago di Mary Stuart, e darle, in un certo senso, la sua voce. Inoltre, alcuni tagli si ispirano a capi che lei potrebbe aver indossato, il tutto accessorized con perle e altri gioielli.
Come la collezione crociera 2025 Dior in Scotland valorizza diversi saperi?
La forza del documentario, a mio avviso, è di non concentrarsi principalmente su Dior, ma di mettere in risalto tutti gli artigiani scozzesi e i loro diversi saperi. La nozione di tradizione e trasmissione è al centro del racconto, apportando così un aspetto molto umano al formato. Le conoscenze di autori contribuiscono anche a fornire uno sguardo prezioso sull’evoluzione dei costumi nel tempo e sull’importanza dei ricami di Mary Stuart.
In che modo la collezione crociera 2025 è prima di tutto una storia di collaborazioni?
Nel corso del documentario, Maria Grazia Chiuri incontra artigiani locali per capire il loro patrimonio, il loro lavoro e immaginare come collaborare insieme. Dalla produzione del tartan, alla realizzazione di un kilt, o ancora l’illustrazione su porcellana… Molti mestieri vengono messi in luce, sottolineando così l’importanza di ciascuno nel processo di produzione di un pezzo e dando valore a ogni fase della produzione, dalla pulizia alla colorazione, passando per la filatura, la tessitura, i controlli, i tagli e l’assemblaggio…
Da Harris Tweed Hebrides, a Johnstons of Elgin, passando per Samantha McCoach di The Kilt, Robert Mackie, Esk Cashmere e Pollyanna Johnson… Questi ritratti e incontri mettono in primo piano l’importanza della trasmissione, per perpetuare questi saperi. Sottolineano inoltre la creazione di un dialogo tra tradizione e modernità, e come questi pezzi continuino a occupare un posto importante, sia nella vita di tutti i giorni che nei quaderni degli stilisti.
Quale ruolo ha avuto la natura nella collezione e nella sfilata crociera 2025?
La natura e i paesaggi scozzesi sono indissociabili dal tartan. Infatti, sono i colori delle Highlands, dei laghi e delle altre distese verdi a ispirare le tonalità e i motivi del tessuto. Per il suo tartan del “Dior Clan”, Maria Grazia Chiuri ha scelto una tonalità che unisce note di viola e verde per renderlo facile da indossare e abbinare.
Queste tonalità si sono ritrovate anche nei giardini del Drummond Castle, dove si è svolta la sfilata. Questo scrigno di verde, ispirato allo stile dei giardini italiani e francesi del Rinascimento, si è presentato come una perfetta continuità del legame tra natura e collezione. Due paesaggisti hanno così abbellito i parterre con varietà di fiori, piante e arbusti, apportando note di bordeaux, viola e verde per prolungare questa tematica.
Ed è proprio sulle melodie dei suonatori di cornamusa che le creazioni della collezione crociera Dior 2025 si sono svelate, incantando tutti.
Ritornando io stessa dalla Scozia, ho trovato piacere nel riimmergermi nell’atmosfera del paese attraverso il documentario. La valorizzazione delle tradizioni e dei saperi scozzesi, attraverso i ritratti di questi artigiani, rende questo formato interessante, ma soprattutto molto toccante. Inoltre, si può vedere Stephen Jones, che attualmente è in evidenza nella mostra evento del Palais Galliera “Chapeaux d’artiste”.
Se volete completare la vostra watchlist del weekend, vi invitiamo a scoprire il documentario Mubi Who is Sabato De Sarno? A Gucci Story, che ripercorre la prima collezione del designer per la maison italiana, e per il quale Paul Mescal ha prestato la sua voce.
Link del documentario da trovare su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=yAG_jaWTCVU