La moda in movimento, la mostra in eco alle Olimpiadi di Parigi 2024
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All’avvicinarsi dei Gio Olimpici e Paralimpici del 2024, la passione sportiva inizia già a f sentire nella capitale. Il Palais Galliera, museo della moda di Parigi, ha allestito una mostra in tre atti che mette in luce l’evoluzione della moda in relazione alla pratica sportiva dal XVIII secolo. Scopriamo il primo atto della mostra La moda in movimento, tra evoluzione della società, delle sue abitudini e del suo rapporto con l’esercizio fisico.
La moda in movimento: una mostra in evoluzione
Inaugurata il 16 giugno scorso, la nuova mostra del Palais Galliera, La moda in movimento, mette in evidenza la pratica sportiva sotto la lente della moda fino al 7 settembre 2025.
Presentata in una serie di 3 allestimenti, la seconda mostra della collezione del museo presenterà in totale più di 200 opere per tutta la sua durata, seguendo il seguente calendario:
- 1° allestimento dal 16 giugno 2023 al 15 marzo 2024.
- 2° allestimento dal 20 aprile 2024 al 5 gennaio 2025.
- 3° allestimento dall’8 febbraio 2025 al 7 settembre 2025.
Organizzata in concomitanza con i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024, che si terranno a Parigi dal 26/07/2024 all’08/09/2024, la mostra La moda in movimento, attraverso pezzi della sua collezione, ripercorre l’evoluzione della moda e degli abiti in relazione all’evoluzione del rapporto con il corpo, il movimento e la pratica sportiva dalla società del XVIII secolo ai giorni nostri.
Democratizzazione della pratica sportiva, teorie igieniste, miglioramento dei tessuti e dei materiali, creazione di competizioni e ricerca della performance, modifica della silhouette e guardaroba che integra lo sportswear nella quotidianità… La mostra La moda in movimento ci offre un tuffo nel tempo con un approccio inedito e molto interessante, sia per i guardaroba maschili che femminili.
La moda in movimento: quando moda e salute sono legate
Si dice spesso che una regolare pratica sportiva sia essenziale per essere in buona salute. E questo fatto è all’origine di molti cambiamenti nella storia, da un lato, nella vita quotidiana della società, ma anche nel suo guardaroba.
Infatti, se risaliamo al XVIII secolo, gli abiti indossati all’epoca erano molto stretti, comprimendo la struttura ossea, e accompagnati, per le donne, da imponenti sottogonne, che creavano quella silhouette con corsetti tipica di quel periodo. Anche gli uomini erano avvolti in abiti alla moda piuttosto stretti e aderenti al corpo. Da questi abiti derivavano alcuni dolori e soprattutto una mancanza di libertà di movimento.
Queste conseguenze, sempre più criticate dai medici dell’epoca, insieme all’influenza dello stile britannico, hanno portato alla creazione di nuovi guardaroba con tessuti più morbidi e leggeri, dando vita a nuove silhouette e capi che meglio accompagnavano i movimenti. Questo era particolarmente ricercato per le passeggiate, che all’epoca erano una sorta di uscita sociale essenziale per vedere ed essere visti durante i pomeriggi, camminando con abiti eleganti che riflettevano il proprio rango sociale. Queste uscite, sempre più popolari grazie ai nuovi sviluppi urbanistici, rappresentavano un’attività fisica e avevano molti seguaci, specialmente rispetto alle attività sportive che si stavano sviluppando oltremanica nello stesso periodo.
Alcuni anni dopo, nel XIX secolo, le teorie igieniste sottolineavano i benefici per la salute dei bagni di mare. Le loro affermazioni, insieme alla creazione di nuove linee ferroviarie, hanno quindi diffuso la pratica e lanciato la creazione di nuovi capi da bagno. Questi teorici, sostenendo la necessità di una pratica sportiva per una questione di salute pubblica, hanno permesso lo sviluppo dello sport, che inizialmente era riservato alle classi alte, ma che si è poi esteso alle classi più popolari.
Come i capi prêt-à-porter si sono adattati alla pratica sportiva?
Oltre ai bagni di mare, il ventaglio di attività fisiche si è sviluppato nel corso degli anni prima tra gli uomini e poi tra le donne, includendo inizialmente l’equitazione e il ciclismo. L’abbigliamento si è, in un primo momento, adattato alla pratica, in particolare per le donne che continuavano a indossare capi dallo stile quotidiano, ma che potevano aprirsi, al fine di facilitare la pratica, come nel caso dell’equitazione, dove montavano a cavallo in amazzone.
Nel corso del XIX secolo, le donne hanno iniziato a indossare capi detti maschili, con pantaloni e stivali da cavallo, permettendo maggiore libertà di movimento e incoraggiando la performance. Le silhouette si sono così liberate dal volume dei capi abituali per abiti più aderenti e che lasciavano maggiore libertà di movimento.
Il corpo è diventato più visibile, specialmente in pratiche come il tennis con gonne e pantaloncini corti. Questa evoluzione dell’abbigliamento sottolinea anche il rapporto della società con il corpo, che è cambiato nel corso degli anni.
Come la competizione ha cambiato l’intenzione dell’abbigliamento?
Fu solo nel XIX secolo che lo sport si professionalizzò con l’apparizione delle competizioni sportive. Inizialmente visto come un’opportunità per sviluppare la socialità, la pratica ha in seguito assunto un aspetto di superamento di sé. In parallelo, la concezione degli abiti si è ancorata in una ricerca di performance. Nuovi tessuti come la maglia e nuovi modi di comporre i capi si sono così infiltrati nelle collezioni dei marchi. Abbiamo visto, tra l’altro, l’apparizione della gabardina di Burberry, di cui abbiamo parlato di recente. L’idea non era più cercare la sofisticazione, ma facilitare il movimento per avere successo nella pratica.
Parallelamente, le competizioni attirando molti spettatori, questi ultimi hanno iniziato anche a regolare i loro abiti, per riflettere una passione per la pratica sportiva nei loro look.
Così, gradualmente, i marchi prêt-à-porter hanno inserito ispirazioni sportive nelle loro collezioni per rispondere alla domanda della loro clientela di avere abiti casual e in sintonia con lo spirito del tempo. I capi si sono ispirati in particolare ai tagli, ma anche ai motivi degli abiti sportivi.
Una tendenza che non si è mai fermata e che si osserva ancora oggi, con la presenza quotidiana delle sneakers, ma anche di tute o felpe con cappuccio.
La moda in movimento: la pratica sportiva di moda
Oltre a una semplice pratica, come è il caso oggi, l’attività sportiva era un vero stile di vita negli anni 1900. La pratica comprendeva nei dettagli attrezzature e capi, come vediamo nella mostra La moda in movimento con un ventaglio appartenuto alla Principessa Murat, che rappresenta una scena di caccia. O ancora, con una giacca da caccia disegnata da Schiaparelli con bottoni a rilievo con teste di cinghiale.
Questa tendenza di uno stile di vita attorno alla pratica si è illustrata in quegli anni con riviste dedicate, per una alle donne con “Le Jardin des Modes”, e un’altra per gli uomini. Queste ultime riportavano in copertina un’immagine attorno a uno sport, accompagnata da un abito tipico e curato nei dettagli.
Tutto questo universo si è sviluppato anche attraverso le etichette degli abiti, e si è illustrato in gamme 100% sportswear di marchi.
Come lo sportswear si è imposto nella società
Oggi, lo sportswear rimane una fonte importante d’ispirazione per le grandi case nella progettazione dei loro capi. Le sneakers ne sono il perfetto esempio, essendo diventate i nuovi mocassini e décolleté delle città. I capi, integrati nel nostro quotidiano, si vendono a prezzi esorbitanti. Alcuni marchi, come Chanel, hanno persino utilizzato lo sport come filo conduttore per l’ispirazione di alcune collezioni.
Persino la maglia dei bleus è diventata un capo del guardaroba, non più legata solo alla pratica, ma indossata come un segno di appartenenza o di affiliazione.
La moda in movimento: una porzione di storia da riscoprire
Ora che lo sportswear è diventato così legato alla nostra quotidianità, che lo indossiamo senza nemmeno accorgercene, la mostra La moda in movimento permette di scoprire quanto l’evoluzione della pratica sportiva abbia avuto un impatto sulla moda. E questo, sia nella ridefinizione della silhouette, nell’evoluzione dei guardaroba maschili e femminili, dei materiali e dei tagli, così come dell’attenzione dedicata alla creazione del capo.
La moda in movimento è una bella mostra, dove apprendiamo tanto sulla moda, lo sport, quanto sulla società stessa.
Per proseguire il vostro percorso, il Palais Galliera propone una mostra sul colore nella moda attraverso una serie di fotografie di autochrome retroilluminate, utilizzate durante il Salon du Goût Français del 1921 al 1923. Momenti catturati di grande bellezza e singolarità, che riflettono il lusso della moda attraverso scenografie che presentano prêt-à-porter, pelletteria e accessori.
Il primo allestimento di La moda in movimento è presentato fino al 15 marzo 2024.
In attesa della continuazione della mostra, potete trovare le gamme sportswear per uomo e donna su l’e-shop Modalova!