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Danny Reinke AW25 26 SEB 3649 v55qKIf5 20250131053855 Photo by Sebastian ReuterGetty Images for Danny Reinke 1 scaled

Danny Reinke alla Fashion Week di Berlino: 90 secondi prima dell’apocalisse

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La Fashion Week di Berlino si è conclusa in bellezza, lasciando dietro di sé momenti forti e collezioni significative. Tra queste, quella di Danny Reinke, che ha catturato il pubblico con la sua collezione autunno/inverno 2025-2026. “90 Seconds to Midnight” che oscilla tra una visione infernale del futuro e ottimismo, invitando al cambiamento.

Ispirata dai racconti oscuri di Struwwelpeter di Heinrich Hoffmann e dall’iconica Orologio dell’Apocalisse, questa collezione mette in scena una tensione drammatica tra innocenza e urgenza, tra immaginazione e realtà di un mondo al limite del collasso.

“Con 90 Seconds to Midnight, Danny Reinke fa appello alla forza della resistenza – un incoraggiamento a affrontare le sfide del nostro tempo con creatività, coraggio e solidarietà.” Una moda impegnata, concepita come un manifesto, dove ogni silhouette racconta una storia tra poesia e brivido.

Un breve riepilogo della sfilata per comprendere le ispirazioni del designer berlinese.

Il riepilogo della sfilata di Danny Reinke alla Fashion Week di Berlino

90 secondi prima dell’impatto. L’orologio dell’Apocalisse gira, e Danny Reinke trasforma questa urgenza in una moda che oscilla tra innocenza e caos. Ispirata ai racconti moralistici di Struwwelpeter, la sua collezione gioca sui contrasti: silhouette quasi candide, dalle linee pulite, affiancano pezzi più scuri, intrisi di una tensione drammatica. Una sensazione di fuga imminente attraversa lo show, come se le modelle cercassero di sfuggire a un mondo in declino. L’estetica mescola l’eleganza couture con accenti punk, direttamente dagli anni ’80. Una moda vivace, ribelle e audace, che risuona con l’urgenza (climatica o politica, non si sa…) del nostro tempo.

Le silhouette

Ribelli, eleganti e decisamente drammatiche, le creazioni di Danny Reinke giocano tra candore e caos. Attingendo ai racconti moralistici di Struwwelpeter e l’urgenza dell’Orologio dell’Apocalisse, il designer scolpisce una dualità sorprendente: da un lato, pezzi dall’aspetto infantile, quasi innocenti; dall’altro, silhouette scure, intrise di un sentimento di distruzione imminente. Un contrasto inquietante, dove l’innocenza flirt con la fine del mondo.

  • Il nero

Personalmente, queste silhouette scure mi hanno evocato anime erranti, quasi fantasmatiche. Un effetto “zombi”, che si sposa perfettamente con le ispirazioni di Danny Reinke: un mondo al limite del baratro, dove l’umanità vacilla tra eleganza e inferno. Il nero, colore padrone della sfilata, incarna sia la sofisticazione assoluta che il caos imminente—un contrasto potente che conferisce tutta la sua forza alla collezione.

  • Un tocco forestale

Nel mezzo di queste silhouette scure, alcuni modelli sfoggiano il colore di punta del 2025: il mocha mousse, arricchito da un motivo floreale decisamente anni ’70. Questi stampati floreali sembrano incarnare l’infanzia e la nostalgia perduta dell’innocenza crescendo in un mondo al limite del caos. Sviluppati su abiti o completi dall’aspetto infantile, i fiori conservano una patina vintage, aggiungendo un tocco malinconico a questa visione di una giovinezza tinta di amarezza.

  • Gli anni ’80

Impossibile per un berlinese evocare l’eredità punk senza tuffarsi negli anni ’80-’90, un’epoca segnata dalla rivolta e dal rinnovamento con la caduta del muro e il crollo del regime comunista. Danny Reinke attinge a questo spirito indomito per celebrare la forza dell’individualità e ricordare che il potere del popolo può sempre ribaltare un destino che sembrava scritto in anticipo.

  • I capelli scompigliati

I capelli scompigliati o elettrizzati amplificano il lato drammatico dello show, sottolineando l’urgenza del messaggio: non c’è più tempo per curare il proprio aspetto, l’orologio scorre. Ogni dettaglio capillare ha la sua importanza, rafforzando la coerenza dell’insieme e affermando con forza l’estetica e la narrazione della sfilata.

  • Il passato

Lo show evoca il passato da due angolazioni distinte: dal passato in termini di know-how e tradizione, e il passato in termini più politici nel senso di estraniarsi dai vecchi schemi di pensiero per crearne di nuovi. Esprime il know-how attraverso pezzi meticolosamente lavorati: utilizzando tecniche di design come i pantaloni a doppie maniche, materiali come il tweed e tecniche di taglio e ricostruzione che utilizza per creare i suoi look punk.

  • Gli accessori

Gli accessori giocano un ruolo chiave nella narrazione dello show. Diverse modelle sfilano con borse da viaggio e valigie, illustrando l’urgenza di fuggire prima dell’inevitabile. Una messa in scena perfettamente allineata con il tema apocalittico della collezione. Altro dettaglio significativo: una modella sfoggia un paio di forbici gigantesche, portate come un’arma, accentuando questa tensione drammatica e l’idea di una lotta imminente.

  • La solidarietà

Possiamo concludere con una nota positiva, perché nonostante il tema e le sfumature scure degli abiti presentati, bisogna ricordare questo: possiamo sfuggire all’Apocalisse e costruire la nostra storia fuggendo da un destino già tracciato, e ciò passa per la solidarietà e l’azione. Esteticamente, Danny Reinke esprime questo sentimento in modo molto creativo: facendo sfilare due modelle mano nella mano, fianco a fianco, vestite di colori naturali che ricordano la terra. Avete i brividi? È l’obiettivo, e vi consiglio di rivedere la sfilata in video per saperne di più!

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